Newsletter, ecco perché non sempre è spam

Una cosa che proponiamo spesso a chi entra in contatto con noi per ampliare la sua presenza sui social, per aprire un blog o per costruire un sito internet, è la creazione e dunque l’invio di una newsletter periodica.

Alla parola newsletter le reazioni sono le più diverse e passano dal terrore allo scetticismo, dal disgusto al “ma davvero mi sta proponendo questa cosa?”.

E’ vero, avere la mail piena di contenuti che non ci piace ricevere è una cosa che non va a genio a nessuno. Anche io la mattina, quando apro la mia casella di posta, cancello direttamente alcuni contenuti automatici senza passare dal via, ad alcuni invece dedico del tempo, per svago o per interesse. Del resto alla maggior parte delle newsletter mi sono iscritta io senza pistole puntate alla tempia.

Lo spauracchio dello spam è sempre dietro l’angolo, riempie la casella di posta, ci fa perdere d’occhio i contenuti importanti, ci confonde e ci infastidisce.

Eppure le email possono essere un canale prezioso di marketing.

Il punto sta nella capacità di riuscire a produrre qualcosa che sia di interesse e che non sia autoreferenziale e stop. Deve produrre valore e deve essere percepito, da chi la riceve, come qualcosa che possa creare attesa, interesse, fidelizzazione.

Se una di queste mail viene percepita invece come spam ha fallito il suo scopo, diventa un contenuto monodirezionale che non dà un valore aggiunto.

E il valore aggiunto, la creazione di contenuti dedicati che possano risultare di interesse, una strategia efficace, è quello che proponiamo noi di Karma Communication, facendo sparire l’espressione dubbiosa dalla faccia di chi abbiamo davanti e impostando un lavoro che riesca a raggiungere gli obiettivi prefissati, entrando con riverenza in quegli spazi personali che sono le caselle di posta dei singoli utenti.

Mari