Usare parole comprensibili quando si scrive

Scrivo moltissime parole ogni giorno, per contenuti molti diversi tra loro su spazi che hanno un pubblico diverso.

Sapete chi è la casalinga di Voghera? E’ una signora che non esiste, ma che in giornalismo ha un suo perché ben determinato. Avete presente la persona semplice, quella che magari non ha un livello altissimo di cultura, ma che si tiene informata? Beh una delle prime cose che mi è stato detto quando ho cominciato a fare la giornalista è stato “il tuo punto di riferimento è la casalinga di Voghera, scrivi per essere comprensibile a tutti”.

In soldoni questo vuol dire che quando si scrive (fatta eccezione per determinate situazione quando non ci si può esimere dall’utilizzare termini che sono difficili anche per noi), bisogna sempre avere presente il fatto che il nostro testo potrebbe finire nelle mani di una persona acculturatissima, ma anche di una persona che magari ha studiato meno di noi. E quel testo deve essere ugualmente comprensibile sia per l’erudito che per la persona normale, deve essere nazional-popolare insomma.

La stessa cosa vale per un articolo di giornale o per un testo da inserire su un blog, o su una pagina Facebook o su quello che volete.

Essere criptici non fa bene a nessuno, anzi crea un muro per molti insormontabile.

Mari