Karma Communication - ora legale

L’ora legale è tornata: è una bella notizia ma non troppo

Ciao sono Mari (perché anche io uso il diminutivo del mio nome quando mi autorivolgo una frase) e lavoro di notte.
L’ho detta un milione di volte questa cosa e ho anche detto un milione di volte il perché. Adesso saranno un milione ed una. La sera c’è silenzio, il telefono non squilla e, grazie alla programmazione in televisione, non ho nemmeno curiosità di andare a vedere che cosa succede sui canali generalisti. Per proprio farmi distrarre da qualcosa devo mettere su una serie e, visto che quelle di Netflix le finisco praticamente in 24 ore, devo attuare la strategia del fermo biologico per avere qualcosa di nuovo da vedere. Quindi la notte è il momento propizio. Ma questa è una settimana di quelle da “Houston abbiamo un problema”: è tornata l’ora legale. Questa è una notizia bellissima in termini di luce, perché quando tornerò a casa alla fine di una giornata lavorativa, potrò ancora passare il tempo in terrazza, ma è una notizia tragica per i miei risvegli.

Già domenica è stata una tragedia, da lunedì in poi direi che è diventata una sfida con me stessa. Perché l’abitudine di lavorare di notte, che spesso in fin dei conti è anche una vera e propria esigenza, deve fare i conti con il fatto che svegliarmi presto non fa esattamente per me.
L’unica nota positiva di tutto questo riguarda Newton, che ultimamente aveva cominciato a tirarsi “fuori dalle coperte” prima di me, ed invece lui crede che siamo ancora con l’ora vecchia. Per il resto la domanda è: quando mi abituerò a tutto questo?

E voi? Avete già preso il ritmo giusto?

M