Lo “spider” di Google lo spieghiamo così

Il forse futuro cliente: voi fate siti?
La donna K:
Il forse futuro cliente: ah bene, io ne devo fare uno.
La donna K: bene, di che si tratta?
Il forse futuro cliente: prima di dirle di cosa si tratta volevo sapere se facevate ai siti quella cosa per Google.
La donna K: l’indicizzazione?
Il forse futuro cliente: cos’è? Io voglio sapere come Google si accorge che esistiamo e voglio sapere se voi glielo potete dire.

Questa è una discussione tipo tra una persona che viene qui a chiederci di mettere su un sito internet e una di noi che cerca di capire le esigenze di chi si trova davanti. Quando si giunge a questo punto della discussione, ormai, anche le persone che poco sanno di termini tecnici e di quello che ci sta dietro ad un sito internet, sanno benissimo che non essere visti dai motori di ricerca è come non esistere sul web. Si preoccupano, chiedono di che cosa si tratta e allora comincia la storia del ragnetto, di questo bot di google (Googlebot) che viene chiamato anche spider.

Noi ce lo immaginiamo questo agente del web che veste i panni di un ragnetto dalle mille gambe, pronto puntualmente a lanciarsi in una scansione di questo mondo infinito che è Internet. In realtà il Googlebot fa due lavori diversi, uno quotidiano e uno mensile. Vede tutto e “acchiappa” quello che gli interessa.

E se noi ce lo immaginiamo peloso, con tante gambe e con una faccia un pochino antipatica, è proprio così che proviamo a farlo immaginare alle persone che vengono qui. A volte simuliamo e le nostre mani e dita si trasformano in zampette che cercano di carpire tutte le informazioni possibili. Siamo delle teatranti.

Il punto è che oggi non si può più prescindere dallo sviluppare siti che siano indicizzati. Per fare questo non basta solo inserire due o tre parole nel testo, bisogna lavorare fin dalla costruzione delle pagine, scrivere dei link che abbiano un significato non solo per noi, ma anche per i motori di ricerca.

Cerchiamo di “attirare” lo spider, o meglio, cerchiamo di rendere i nostri contenuti più appetibili per lui. Ed è questo che fa la differenza tra chi scrive sul web per passatempo e chi oggi ha sviluppato parti della sua struttura proprio a questo fine. Karma Communication lo ha fatto.

Mari