Sì è vero, c’è un sacco di gente che ci prova. Del resto anche io tutti i giorni vorrei entrare in un negozio, prendermi quello di cui ho bisogno e uscire magari dicendo “mi faccio un giro, capisco se mi serve e poi decido se ti pago o no” oppure ancora “io lo vorrei rosso, tu ce l’hai verde, me lo prendo lo stesso, ma non te lo pago, ci vado in giro un po’ e ti faccio pubblicità”.
Così, quando qualche giorno fa invece è arrivato un apprezzamento io mi sono semplicemente emozionata, per il modo in cui è arrivato. Ho conosciuto una persona, ormai più di qualche mese fa. Non ero certa di poterla aiutare perché, anche se il confine tra le cose che possiamo o non possiamo fare è sempre labile, non ne sapevo abbastanza. Ci ho provato lo stesso, perché l’argomento mi interessava e quindi ho pensato che potevo informarmi. Quei due minuti che non avevo voluto concedere qualche settimana fa al telefono, li ho “concessi” qui in ufficio. Sono diventata una specie di supporter, per confermare decisioni già prese e per ascoltare testi scritti.
Quel “grazie di esserci” con cui si è conclusa l’ultima settimana, che era riferito solo a quella spintarella di supporto che ho dato di volta in volta, a me ha cambiato la giornata. Perché era sincero, perché a prescindere dal fatto che dia o meno vita ad una collaborazione professionale, era la certificazione di un rapporto umano nato grazie a Karma Communication.
Insomma, nonostante da queste parti io mi lamenti una settimana sì e una pure, Karma ha tanti lati positivi e uno di questi è sicuramente il fatto di avere la possibilità di conoscere tante persone diverse che, ognuno a modo proprio, possono arricchirmi. Perché da quel giorno, quell’argomento è diventato per me oggetto di studio e adesso, alla prossima persona che mi chiede, “puoi fare un origami con il vetro”, posso dare anche “sì” come risposta.
Mari