Quello che non sapete di Karma Communication

La fortuna di avere Karma Communication

Ogni tanto mi chiedo se considerare Karma Communication una fortuna, oppure…una palla al piede.

Cado nell’errore della seconda risposta quando mi ritrovo a lavorare per troppi fine settimana di seguito, quando non riesco a vedere i miei amici perché esco tardi dall’ufficio e allora non mi resta che mettermi a letto o in poltrona davanti alla tv, o quando ancora mi ritrovo a fare conti che solo apparentemente sembrano non tornare (ogni tanto capita a tutti, no?). In quei momenti vorrei chiudere l’ufficio, buttare la chiave in un qualche buco nero, staccare il telefono e fantasticare su tutto quello che potrei fare con il tempo libero che sarebbe generato dall’assenza di Karma Communication. Credo che mi annoierei dopo un paio di settimane, non arriverei nemmeno alla fine del mese.

Magari questi pensieri li faccio ogni tanto, soprattutto quando la ruota sembra girare dalla parte sbagliata per alcune delle motivazioni di cui sopra, ma anche per altre, delle quali non sto qui a raccontarvi.

Poi però i periodi bui passano, in ufficio si ridere e si scherza insieme, le novità mi entusiasmano, il fatto di potere lavorare da casa in pigiama mi rende molto produttiva e rilassata, ed è allora che penso che Karma Communication sia stata una fortuna.

Qualche mese fa abbiamo celebrato il nostro quarto compleanno e tra qualche giorno ci tufferemo nel 2017, un anno dal quale ci aspettiamo davvero tantissimo, per salire un altro gradino del percorso che stiamo facendo. Basta guardare a tutto quello che è stato fatto per essere certi che il percorso è quello giusto, anche se di tanto in tanto qualche aggiustamento male non fa.

Gli scoramenti ci stanno fanno parte del gioco e, ne parlavo qualche pomeriggio con un amico, sono essi stessi parte del nostro animo che cerca sempre qualcosa che lo appaghi di più.

Ma questa agenzia di comunicazione è stata la mia fortuna. Perché oggi sono cambiate moltissime cose nella mia vita, rispetto al 2012, ma diciamo che sono riuscita a mettere a frutto quello che mi è stato insegnato. E ho un lavoro, che è la cosa più importante…

Mari