Ansia da rientro e solite follie cittadine

Ieri mattina, primo lunedì di settembre, è stata per molti la giornata di vero e definitivo rientro dalle vacanze (speriamo che ancora per qualcuno le vacanze siano invece da fare).

Non lo dico così tanto per dire, lo dico perché nella mia solita passeggiata mattutina per raggiungere l’ufficio da casa ho visto le prime follie.

Cuffie con la musica del mattino, occhiali da sole per nascondere il sonno, merenda nella borsa da lavoro e buoni propositi di settembre come compagni, sono uscita di casa come se fosse una mattina come tante altre. La prima scena della follia che mi si è parata davanti quando le otto erano passate da troppo poco, è stata quella messa in atto da una macchina che a dieci metri da me ha tirato una bella frenata. Da quell’auto è sceso un ragazzo ben vestito, mentre il guidatore proseguiva il suo percorso. Quello che nel frattempo era diventato un pedone, si è piazzato sull’unico posto libero fuori dalle strisce blu e ha cominciato a sbracciarsi con tutti gli altri autisti che passavano e che avrebbero voluto posteggiare proprio lì. Nel frattempo la macchina della frenata aveva rifatto il giro e si era andata a posteggiare proprio in quel posto occupato dall’uomo. I due si sono dati il cinque.

Per chi sa cosa vuol dire in termini economici tenere una macchina parcheggiata negli stalli blu tutti i giorni, questa è stata una bella conquista. Poi, considerato che non solo sono aumentati i prezzi delle strisce blu, ma si sono allargati anche gli orari a pagamento, quel successo per il primo lunedì del mese andava ben celebrato con un battito di mani.

Io nel frattempo ho continuato la mia passeggiata fino all’ufficio, durante la quale ho rischiato di essere arrotata per due volte sulle strisce pedonali da chi, uno in auto l’altro in moto, aveva troppa fretta di arrivare a lavoro. In Corso Italia, alle otto e mezza, i parcheggi che sono rimasti vuoti per settimane, erano già tutti belli che occupati e i bar avevano i tavolini quasi tutti pieni, di quella gente che come un rito prende il caffè presto la mattina prima di entrare in ufficio per passarci un numero di ore indefinito.

Tutti sono rientrati.

Noi di Karma Communication questa evoluzione la viviamo ogni anno. Passiamo dalla calma piatta, quella in cui sul Corso Italia per minuti non passa anima viva, alla follia assurda di chi popola le strade in un solo colpo e che, magari vedendo anche solo una nuvola decide anche di sfoggiare quel capo autunnale che invece potrebbe anche attendere.

Non fatevi prendere troppo dall’ansia da rientro, ma soprattutto non fatela venire agli altri. 🙂

Mari