Voi lo fareste un ditigal detox di 24 ore?

Seguo diversi profili su Instagram e alcune delle persone che li gestiscono mi piacciono davvero tanto.

Qualche giorno fa, nelle storie, una di loro diceva di avere fatto il “digital detox“, senza però avvisare nessuno, e questo aveva scatenato il panico. Perché per due giorni niente storie, niente post, niente risposte ai messaggi e ai commenti, niente di niente, poi quando ha ripreso in mano il cellulare ha confessato “avevo bisogno di riscoprire la mia privacy, ma la prima sera che sono andata a letto senza rispondere ai vostri messaggi mi è venuta l’ansia”.

Ci ho pensato un paio di giorni a tutta questa storia, per i vari risvolti che ha. Ora, ogni tanto anche io dico che stacco tutto, anche se poi non lo faccio realmente e mi rendo conto di quanto questo possa essere difficile. Partiamo dal presupposto che il digital detox non è mettere la modalità aereo per un’ora o due, o dire che ci si sta astenendo dai social mentre si dedicano un paio di ore giornaliere al sonno, no, il digital detox consiste nel fatto che proprio non si tocca niente che abbia a che fare con la tecnologia, quindi non varrebbe guardare un film su Netflix, perché prima lo avete scaricato sul tablet. Ma soprattutto, questa disconnessione totale deve durare due giorni o più. A che scopo? Capire quali sono le cattive abitudini digitali che abbiamo.

Secondo un recente studio ognuno controlla il proprio smartphone 2600 volte al giorno in media, a meno che non si è un utente forte e si può arrivare fino a quasi 6000 volte, senza nemmeno accorgersene. Notifiche, email, giochini vari, like, file da scaricare, sono tutte queste cose che ci tengono incollati ai nostri cellulari, per non parlare dei pc con i quali lavoriamo tutto il giorno.

Dopo avere preso atto di questa cosa, mi sono messa alla ricerca di dati e soluzioni che potevano riguardarmi, considerato che la mia giornata è legata ad internet, sia per lavoro, sia per il tempo che passo con lo smartphone in mano quando non ho niente da fare. Andando a cercare una serie di informazioni sul mio dispositivo ho scoperto che su Instagram, sul mio account privato, passo una media giornaliera di 50 minuti (di sabato supero l’ora e mezza). Questo vuol dire che su Instagram passo molto più tempo, considerati gli account dei nostri clienti. Continuando a cercare ho scoperto che sono proprio quelli che ci tengono con il naso incollato agli schermi, a darci le soluzioni per trovare del tempo libero. Google per esempio un programma dedicato proprio a questo, che ti mette nelle condizioni di usare il cellulare solo per attività basiche, tipo le telefonate. Insomma, fare il digital detox non è una cosa semplice, perché bisognerebbe metterlo in pratica per almeno 24 ore. E per resistere alla tentazione di riaccendere tutto? Forse sarebbe meglio proprio dare il proprio cellulare a qualcuno. Il punto è che sarebbe un modo per godersi la vita in un modo che non ci ricordiamo più, fuori dal digitale che una volta non aveva niente a che vedere con noi. Forse basterebbe iniziare levando il tempo inutile passato con il telefonino in mano, quando magari si guarda la televisione o si è al telefono con qualcuno. 

La domanda è: voi lo fareste un ditigal detox di 24 ore?